Avo Casale a Roma per l’XI Conferenza dei presidenti delle Avo d’Italia

AVO CASALE A ROMA PER L’XI CONFERENZA DEI PRESIDENTI DELLE AVO D’ITALIA

27/11/2021

Si è svolta a Roma nel weekend del 13/14 novembre l’XI Conferenza dei presidenti delle Avo d’Italia. Circa 200 i presenti, provenienti da un po’ tutto il paese, che hanno partecipato all’incontro che si è articolato appunto in due mezze giornate di lavori, scandite dallo slogan “L’albero che resiste rifiorisce”. Anche la nostra locale sezione era presente alla riunione romana con la vice presidente Chiara Patrucco. “Sono state solo due mezze giornate – ci ha detto – ma intense”. La riunione di sabato pomeriggio si è aperta con l’approvazione del nuovo Statuto della Federazione Nazionale, approvato all’unanimità dai presenti. “La principale novità – ha detto la nostra vice presidente – è stata l’ampliamento delle finalità, in riferimento alla nuova attività svolta nel periodo della pandemia”. Nella giornata di domenica, dopo la messa di Padre Pangrazzi, che ha incantato con una omelia a dir poco di spessore, è stata la volta di un responsabile di Cattolica Assicurazione che ha rassicurato i presidenti riguardo la copertura assicurativa dei volontari, chiamati a svolgere a causa della pandemia servizi spesso differenti da quelli originari. Il momento clou della mattinata è stato però l’intervento della formatrice romana Letizia Espanoli, che ha disquisito su “Le Avo tra tradizione ed innovazione: esperienze ed emozioni”. La Espanoli ha studiato e poi condiviso con i presenti 7 parole, collegate all’albero che rifiorisce, per ognuna delle quali ha fatto riflessioni con diretto riferimento ai progetti di Avo durante l’anno passato. Sette le parole, i sette “semi” che sono stati donati ai presenti per farli crescere come un albero. Sono: Innovarsi e Innova-azione - Ammirazione, come capacità di vedere le cose belle - Coltivare, perché cresce solo ciò di cui ti prendi cura - Desiderare - Gentilezza - Custodire - Memorabile. “La Espanoli è una persona veramente in gamba – ha concluso Chiara Patrucco – ed è piaciuta molto. Emozionante è stato poi il saluto che ci ha invitati a scambiarci l’un l’altro al termine della mattinata. Ci ha detto di alzarci tutti in piedi senza proferire parola e incrociare solo gli sguardi per esternare le nostre emozioni e ciò che volevamo comunicare… Ed è stata un’ondata di commozione generale”.

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